Arrivo a Palermo il giorno 26 ottobre di quest’anno così difficile e particolare. Dopo averlo desiderato da anni, decido, insieme alla mia amica e collega Anna, di andare. Sono felice di averlo fatto, poche città mi hanno rapito a prima vista come questa. Mi aspettavo energia, ho trovato questo e tanto altro…accoglienza, colori, clima eccezionale, cibo, cultura…un’atmosfera unica tutta da vivere!
Non so da che parte iniziare tanto è il mio entusiasmo per questa città, che ho definito un pò “santa e un pò puttana” e mi scuso per il termine non elegante. Prima di scriverlo mi sono fermata a pensare…non esiste altro termine che rende così bene l’idea, almeno la mia, su questa città. Ti prende e ti lascia senza remore…non ti permette un legame esclusivo, ma sa darti intense e uniche emozioni!
Qui passarono popoli e culture, lasciando segni indelebili, stratificando usanze e modi di vita, da qui il suo carattere forte e controverso.
Il viaggio è stato breve ma molto vissuto..ed ha lasciato dentro un grande desiderio di tornare…quell’emozione paragonabile a quella di un primo appuntamento…non vedi l’ora di ripeterlo.
Questo viaggio, come tanti altri, è un viaggio esplorativo in vista di organizzare qualcosa di particolare dedicato ai viaggi per piccoli gruppi a cui ho deciso anni or sono di dedicarmi. La cura del programma parte dallo stabilire l’itinerario fino all’esserne poi tour leader. Desidero dare a chi viaggia con me qualcosa di unico e davvero indimenticabile.
La scelta dell’alloggio è un bellissimo B&B “Casa Nostra” – nel cuore del mercato di Sant’Agostino. Una struttura molto raffinata con bellissime camere. La vera chicca è un giardino interno, dove, dopo le intense giornate in giro per la città, potersi rilassare e gustare dalla colazione alla cena.
Palermo è una città che sa parlare al cuore scuotendolo con emozioni forti ma anche con carezze delicate.
Una città dove l’arte è ovunque, negli edifici storici, nella cucina, nelle arti e nei mestieri. Per una persona, che come me ama i paesi arabi per i loro forti contrasti, qui è come tornare un pò nei vicoli delle Medine dei paesi medio-orientali e per me nell’amata Marrakech.
I mercati, i vicoli, le botteghe ed il cibo di strada..cosa di piu’ affascinante? … e poi a contrasto arrivano gli edifici maestosi e che la prima volta a Palermo sono quelli da non perdere.
“I 4 CANTI” proprio nel cuore della città, uno degli incroci piu’ belli del mondo, chiamato anche Teatro del Sole – e pensare che in Giappone hanno fatto dell’incrocio piu’ trafficato del mondo un’attrazione turistica – la Fontana Pretoria, il Teatro Massimo, con la sua cupola a forma di fiore che con un meccanismo particolare scorre, tale da permettere di arieggiare l’ambiente..e poi la Cattedrale, un esempio di arte gotico normanna straordinario.
Persona che ha reso unico il nostro soggiorno, è il nostro referente su Palermo, accompagnatore d’eccezione, un caro amico e collega, Antonio.
Oltre ad accoglierci con disponibilità straordinaria ci regala momenti di rara bellezza ed esperienze uniche. Le sue conoscenze ci introducono ad una città raccontata direttamente dalle persone che in qualche modo hanno fatto la storia di quello che stiamo visitando. Le cose piu’ particolari, e se vogliamo uniche, di questo viaggio sono stati senza dubbio due incontri in due luoghi bellissimi, ricchi di storia e di storie affascinanti
L’incontro con Chico Paladino Florio, discendente della Famiglia Florio, durante la nostra visita alla Palazzina dei Quattro Pizzi, antica residenza della famiglia, e quello con Pietro Galioto durante il pomeriggio trascorso alla Tenuta dello Zucco, a poca distanza da Palermo, una tenuta grandissima con una vista mozzafiato sul mare.
Andando per ordine, iniziamo con l’arrivo alla Palazzina dei Quattro Pizzi. Dimora storica della famiglia Florio, una delle famiglie piu rappresentative e oggi piu’ che mai in voga grazie al romanzo di Stefania Auci “Leoni di Sicilia”. Dopo aver letto il libro trovarsi ad ascoltare la storia della famiglia direttamente da uno dei suoi componenti direi che non è proprio cosa da turisti, anzi! Chico con immensa disponibilità narra particolari ed aneddoti che solo chi è di famiglia può sapere. Ci dedica quasi tre ore nella bellissima sala affrescata, raccontando la storia della sua famiglia davanti ad un albero genealogico, partendo proprio da Paolo ed Ignazio Florio, i fratelli artefici del grande impero di famiglia.
La seconda grande esperienza della giornata è la visita allo Zucco e l’incontro con il suo attuale tenutario Pietro Galioto
A metà dell’800 il Duca d’Aumale, Enrico Eugenio Filippo Luigi d’Orléans, ne fece il fiore all’occhiello di produzioni e innovazioni tecnologiche in agricoltura e viticoltura. Qui impiantò una vigna che oggi è stata ripristinata da Pietro proprio nell’appezzamento originale. Pietro ci ha deliziato a pranzo con racconti straordinari sul Duca e su tutto quello che nelle tenuta avvenne…abbiamo visto libri, foto d’epoca e mangiato insieme bevendo il vino che solo qui si può bere…lo Zucco! Eh si…nella sua sala da pranzo proprio all’interno di uno degli edifici della tenuta, abbiamo avuto la fortuna di ascoltare direttamente da lui i racconti di una Sicilia unica e maestosa. Passeggiare in questa tenuta è stato straordinario, visibili ancora oggi gli antichi fregi della nobile famiglia francese, si respira un’aria che riporta ad una Sicilia crocevia di grandi culture e di straordinari personaggi.
Qui c’è uno dei tramonti piu’ belli che io abbia mai visto
Lascio la Sicilia ma non senza fare un salto a Mondello…i caraibi in città praticamente!
Solo pochi km da Palermo e si giunge in questo piccolo paradiso…ripeto 26 ottobre e qui si sta al mare come fosse piena estate. Passeggiata sulla sabbia e pranzo vista mare da Calogero…lo specialista del polpo bollito
Prima di andare via verso l’aeroporto, ultima tappa d’obbligo è la visita e l’incontro con la proprietaria del bellissimo hotel “UNICO – Boutique Hotel d’Arte. Una struttura proprio a ridosso del mare con vista meravigliosa ed una cura negli ambienti e nell’accoglienza che ci ha fatto davvero piacere vivere di persona.